L’ombra come formula di ragionamento

Immaginami davanti al cavalletto e alla tela. Fatto? Ecco! Ora lasciati catapultare in questa testa, nei miei pensieri. Sarà dura, te lo dico già, ma….potrebbe valerne la pena!

L’ombra parte dalle parole. Mentre dipingo mi accorgo che quasi sempre parlo tra me e me, ma come se fosse un dialogo con altri. Quando due frasi si accavallano (associazione di idee) lì nasce un’ombra. Posso prendere varie direzioni; verso il passato, ripercorrendo la vita, scoprendo come quella situazione ora la affronterei diversamente perché io non sono più quell’io. Accolgo il mio passato e vedo il futuro, vivo il mio percorso. E’ come se guardando al futuro provassi a cambiare il mio passato. In questo andare e tornare sento l’emozione del presente che permea tutto e mette in rilievo ciò che in questo momento è importante.

Prendo il pennello, è subentrata l’emozione. Ora vorrei stendere una nuova velatura, sopra le precedenti: passato-presente-futuro. Cosa porterà la nuova velatura? L’emozione che sento è che sono vicino a una soluzione, a un nodo sciolto. Allora ecco che il pennello tocca la tela.

A volte invece riappoggio il pennello, abbandono questo discorso in quanto probabilmente non sono ancora in grado di comprenderlo fino in fondo. E’ comunque nato in me, prima o poi ritornerà e forse allora sarò pronto ad accoglierlo.

Intanto gioco un po’ con luce e corpo.

Jaros

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